Vi ricorderete che ad ottobre
scorso inviammo al Ministero della Salute una nostra nota dove esprimevamo
preoccupazioni sulle differenze della gestione del Fondo Sanitario tra Nord e
Sud che ovviamente ci vede penalizzati. Il Ministro Grillo ovviamente non ci ha
ancora risposto ma incredibilmente siamo stati tanto profetici con quella mossa
(allarme) da essere stati tra i primi a mettere al centro del dibattito la
questione “meridionale”.
Abbiamo fatto breccia. Il tema
adesso è centrale su tutti i livelli istituzionali visto che chiaramente ci si
sta rendendo conto che questo Governo M5S e Lega Nord ha una chiara trazione
settentrionale.
Nodo essenziale adesso è il tema
delle Autonomie differenziate.
Il Comitato SMA è molto
preoccupato dal modo sufficiente con cui il Governo sta conducendo questo tema
in quanto il rischio di penalizzazione della sanità meridionale è altissimo.
In pratica se il Governo non
dovesse definire chiaramente l’ esclusione della Sanità dalle materie oggetto
di autonomia l’ effetto immediato e devastante potrebbe essere il taglio
orizzontale delle risorse economiche.
Un effetto domino che vedrebbe il
calo dei servizi, taglio di altre strutture ospedaliere (e in questa
malaugurata ipotesi tornerebbe a rischio il Santa Maria degli Angeli),
liste di attesa, ecc…
Noi speriamo che il Governo M5S
e Lega Nord non ceda alle pressioni in questo senso soprattutto del Veneto
(che vorrebbe anche autonomia sulla materia istruzione) ma gli eventi di questi
giorni aumentano le preoccupazioni e suonano come un campanello di allarme.
Come sapete il Ministero della
Salute ha varato un decreto “sblocca assunzioni” per la ASL. Vista l’ imminente
uscita dal piano operativo (per merito della gestione perfetta da parte della
Regione del piano di riordino) questo decreto avrebbe permesso di colmare
finalmente le carenze di personale. Ma proprio il Veneto, con Lombardia ed
Emilia (interessate all’ autonomia), hanno fatto blocco sul Governo in
Commissione Sanità e Conferenza Stato-Regioni introducendo parallelamente un
nuovo tetto di spesa per il personale che non consentirà alle regioni del Sud
alcuna assunzione rendendo vano tutto il lavoro del piano di riordino.
Tutto questo è pericoloso. Ci
permettiamo di invitare tutte le Istituzioni delle regioni del Sud a cominciare
un lavoro di squadra, di unirsi perché solo così si potranno combattere le
prossime battaglie di diritto. Infatti qui è a rischio la garanzia per noi
cittadini meridionali del pieno godimento dei diritti costituzionali.
Laera Giuseppe / Comitato S.M.A.
Putignano Putignano 27/03/2019 sma.putignano@gmail.com