All’attenzione del Ministro della Salute
On. Giulia Grillo
e.p.c.
Ministro per il Sud
Sen. Barbara Lezzi
Commissione Sanità della Camera dei Deputati
Commissione Sanità del Senato della Repubblica
AL SUD CITTADINI DI SERIE B ?
Sono Laera Giuseppe, portavoce di un piccolo
comitato che si occupa da qualche tempo di analizzare le varie fasi del Piano
di Riordino Ospedaliero riguardante la Puglia e del DM70 che regola questo
processo, Comitato S.M.A. Putignano (prov. di Bari). Ovviamente ci riteniamo semplici osservatori e
probabilmente ci sfugge qualche dettaglio infinitamente tecnico, però abbiamo
ormai una certa pratica sull’argomento tale da non farci cadere in errori
macroscopici.
Con il titolo in oggetto “Al Sud cittadini di serie
B” vogliamo porre direttamente a voi un nostro quesito molto preciso e per
certi versi preoccupante, sicuri che solo voi potete risponderci chiaramente in
merito.
Partendo dalla lettura attenta del DM70 siamo
incappati nella questione apicale del Riparto del Fondo Sanitario alle
Regioni. Cercando di essere quanto più sintetici, abbiamo scoperto che il
criterio di riparto non usa il metodo della “quota capitarla secca” (cioè che
ogni cittadino vale uno), ma il metodo della “quota capitaria pesata” (ogni
cittadino non vale uno , ma un numero derivante da vari criteri di calcolo
in base alla regione di appartenenza).
Diamo qualche numero approssimativo per dare un
‘idea:
Puglia -> 4 milioni circa di abitanti -> fondo sanitario 7 miliardi circa
-> quota capitaria 1700 Piemonte -> 4,5 milioni circa di abitanti
-> fondo sanitario 8 miliardi
circa -> quota capitaria 1800
(ovviamente il calcolo è viziato dall’assenza di
tutti i decimali del caso)
Le riflessioni che derivano sono tante soprattutto osservando che altre regioni del
sud (Sicilia, Calabria, Campania) hanno una quota capitaria inferiore alla
media nazionale.
In un momento in cui, in ossequio al DM70, le
regioni sono state costrette anche a limitare l’offerta sanitaria attraverso la
chiusura di reparti o interi nosocomi, sicuramente crediamo necessario e
fondamentale un riequilibrio del Riparto del Fondo Sanitario alle Regioni attraverso
la definizione di nuovi criteri di calcolo più equi e democratici che
rispettino i cittadini e guardino di più ai bisogni reali di salute. E se
prendete le statistiche in vostro possesso potete farvi un’idea.
Se guardiamo la Puglia, se mediamente recepisce 1
miliardo di euro in meno ogni anno, sembra complicato ed inverosimile che
riesca a raggiungere i livelli della sanità del Nord; il DM70 è molto
interessante perché traccia la strada verso una sanità di qualità più che di
quantità, ma con meno risorse come si può investire in maniera importante in
innovazione ? E la Puglia, per fortuna, gestionalmente è in buone mani tanto da
essere stata promossa qualche giorno fa
da Moody’s ma il gap strutturale sarà difficile da recuperare o forse
impossibile.
In tutto questo per esempio la Puglia ha in essere
la questione di Taranto e dell’Ilva, e personalmente non oso immaginare quanto
ci è costato e costerà intermini di salute e di cure visto l’alta incidenza di
patologie che si sono generate e che colpiscono anche e soprattutto i bambini.
Con meno risorse da investire in innovazione
aumenterà sempre più anche la mobilità passiva che grava pesantemente sul
bilancio regionale.
E la Sicilia ? la Calabria ? Quale prospettiva
hanno ?
Ci farebbe molto piacere avere chiarimenti in
merito sperando che accolga il nostro contributo sul tema e/o ci rendiamo anche
disponibili ad incontrarla a Roma se avrà piacere e voglia di riceverci.
Putignano (Ba), 24/10/2018
Laera Giuseppe
Portavoce Comitato S.M.A. Putignano
sma.putignano@gmail.com