Comitato S.M.A. Putignano | avv. Togati: Presidio SENZA SENSO | 4° Comunicato | Leggi qui

Nei giorni scorsi il nostro paese ha visto e vissuto il battezzato presidio ”giù le mani dall’ospedale”  il cui conclamato obiettivo sarebbe stato e sarebbe tutt’ora indefinito, con un palese danno di immagine derivante dalle modalità con cui lo stesso ha avuto corso. 
Rispetto profondamente quanti hanno partecipato nell’ erronea convinzione di poter fare “qualcosa” per evitare quella che è la riorganizzazione della rete ospedaliera della Regione Puglia, come definita dal Regolamento redatto in attuazione del Decreto Ministero della Salute del 2 aprile 2015 , n. 70,  della legge di Stabilità 2016 28 dicembre 2015, n. 208 e s.m.i. nonché del Programma 14.1 - Programma Operativo 2013-2015 della Regione Puglia adottato con Deliberazione di Giunta Regionale n. 1403 del 4 luglio 2014 “Approvazione Programma Operativo 2013-2015 predisposto ai sensi dell’art. 15, comma 20, del D.L. n. 95/2012 convertito, con modificazioni, in legge n. 135/2012”.
Il regolamento regionale del 7 marzo scorso è finalizzato a rimodulare la dotazione di posti letto regionale in linea con le disposizioni di cui all’articolo 15, comma 13, lettera c), del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95 convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, nel rispetto degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi delle strutture sanitarie dedicate all’assistenza ospedaliera individuati nell’Allegato 1 del citato DM 70/2015) .
Tali interventi (come  si legge) hanno inoltre l’obiettivo di consolidare gli interventi tesi al miglioramento della qualità ed appropriatezza dell’offerta ospedaliera ed al contenimento della relativa spesa, in coerenza con le risorse programmate per il Servizio Sanitario Regionale.
Il richiamo normativo non è finalizzato a rendere le cose incomprensibili a chi non è operatore del diritto, ma vuole essere provocatorio e condurre ad una riflessione: chi dei presenti (sottosegretari alla cultura, senatori della Repubblica, Sindaci, Consiglieri Comunali di maggioranza e di minoranza, rappresentanti dei partiti promotori del presidio stesso ecc.) ha tentato, anche in una sola occasione di spiegare in maniera semplice e comprensibile  quale sia la reale situazione e le azioni concrete destinate a modificare il quadro normativo sopra richiamato?
Si è invocata l’unità e l’assenza di colore politico immolandole alla tutela di un sacrosanto diritto quale la salute, si è urlata l’importanza del coinvolgimento dei giovani e degli istituti scolastici in generale, la solidarietà dei paesi limitrofi, il tutto allegramente condiviso in rete con l’esaltazione della generosità dei concittadini (privati, commercianti, ristoratori, baristi ecc) nel deliziare i partecipanti con ogni sorta di prelibatezza culinaria locale.
Un presidio nel corso del quale poca, anzi pochissima, attenzione è stata dedicata a rendere edotti i più di quanto accade e soprattutto di quando sia già accaduto; i tempi sono cambiati e il quadro normativo assieme ad essi; perché nessuno (poco importa in quale ruolo) ha voluto nel corso del presidio  essere chiaro ? Perché nessuno ha spiegato ai ragazzi (il nostro futuro) ed agli anziani (il nostro presente) come siano andate realmente le cose? Perché non proporre qualcosa di fattibile, di concretamente realizzabile piuttosto che inseguire i fantasmi del passato in un contrasto stridente con la realtà?
Nei fatti il nostro ospedale, fortunatamente, resta aperto (Dm  70/2015 e Piano di Riordino Regionale) e di riferimento per il territorio
Da cittadina mi dispiace che l’attuale contesto storico e sociale abbia reso necessario il ricorso a tagli per la salute ma mi dispiace anche vedere persone in piazza - mosse anche da strumentalizzazioni da parte di interessi dubbi - che manifestano senza aver contezza del tema.
I dati lo confermano:
dicembre 2016: la legge di bilancio stanzia 113 miliardi di euro per il 2017, 114 per il 2018 e 115 per il 2019
aprile 2017 – primi tagli: nel DEF si stabilisce che il rapporto tra spesa sanitaria e PIL deve scendere al 6,7% nel 2017, al 6,5% nel 2018, al 6,4% nel 2019 – cosa significa? Che anche se dovesse salire il PIL, la spesa per la sanità in proporzione scenderà – ecco il primo dispositivo che nasconde i ‘tagli’
giugno 2017 . ancora tagli: il decreto dal nome “Rideterminazione del livello del fabbisogno sanitario nazionale” stabilisce ‘tagli’ di 423 milioni di euro per il 2017 e di 604 per il 2018, per la quota a carico dello Stato
luglio 2017 – la certificazione dei tagli (di cui non si è avuta notizia): la Corte dei Conti pubblica una “Relazione sulla gestione Finanziaria delle Regioni, esercizio 2015” che sottolinea come, nel periodo 2015-2018, i tagli alla spesa sanitaria ammonteranno a 10,51 miliardi di euro, rispetto a quanto stabilito nei programmi.
Siamo in fase pre-campagna elettorale e fra poco i maggiori partiti e le maggiori coalizioni daranno libero sfogo alla propria programmazione, ai patti che intendono portare avanti con gli elettori.
Forse è tempo di essere attivi nell’analisi dei programmi elettorali (e dico programmi), fosse anche per capire il prossimo futuro.


Avv. Paola Togati / Comitato S.M.A. Putignano

Putignano 06/12/2017