Con la presente, comunichiamo la nascita di un
nuovo comitato che si occuperà di analizzare e monitorare la situazione del
nostro ospedale “Santa Maria degli Angeli”.
Il comitato è formato da un gruppo di cittadini del
territorio e nasce per rappresentare tutti coloro che vogliono prendere le
distanze dal comitato (poco spontaneo) “Giù le mani”.
La motivazione è da
riferirsi non a questioni di principio ma a questioni di metodo.
Il gruppo “Giù le mani” tristemente ormai si
distingue per l’autoreferenzialità nell’autodefinirsi rappresentanti di tutti i
cittadini della Bassa Murgia senza che abbiano mai ricevuto tale mandato da
nessuno; tristemente si distingue per la confusione concettuale circa i temi da
affrontare, che naufraga biecamente nel peggiore dei populismi; tristemente si
distingue per le soluzioni offerte (dal tentativo di vendere l’ospedale al M5S
regionale in cambio di favori elettorali, al rogo delle tessere del PD, ai
trattori a San Michele in Monte Laureto (andiamo a comandare), rivoluzioni
varie contro qualcuno o qualche sistema) il nesso?; tristemente si distingue
per la quotidiana attività diffamatoria e calunniatoria contro chiunque non si
allinea a questo modo becero di fare protesta spicciola (contro concittadini,
politici, giornali locali, istituzioni, Asl, altri ospedali, Regione Puglia).
Questo atteggiamento sta selvaggiamente dequalificando tutta la cittadinanza di
Putignano agli occhi del territorio, in un momento in cui abbiamo bisogno di
dialogare con tutti.
In questa fase, il nostro metodo verte sull’analisi
della situazione oggettiva e presente del nostro presidio (in primis i dati) e
del rapporto col territorio. Abbiamo preso spunto dal concittadino Giuseppe
Laera che ha iniziato la coraggiosa opera di lettura dei documenti concernenti
il piano di riordino e del DM70. Di qui molti hanno cominciato a supportarlo
nella ricerca di tutto quello che necessita tale opera, in quanto complessa e a
cui tutti possiamo dedicare briciole di tempo rubate alla quotidianità con
spirito di dedizione e voglia di apprendimento di un tema che non viviamo abitualmente.
Non faremo perdere tempo a nessuno con sit-in o concerti sul palco, nè incontri
pubblici visto che se palesassimo la nostra formazione saremmo immediatamente
oggetto di squallida diffamazione da parte dei “Giù le mani” e non ci va.
Giuseppe Laera è destinato ad essere il
paravento.
In generale, possiamo dire che siamo di fronte ad
un piano di riordino di cui apprezziamo la mission espressa dalla Regione, cioè
un mezzo per tentare di migliorare la sanità pugliese verso un ottica di
specializzazione ed eccellenza con un obiettivo a lungo termine lodevole quale
ridurre negli anni la dolorosa piaga dei “viaggi della speranza” che da sempre affligge
la nostra popolazione alla ricerca di cure adeguate.
Entrare nel merito delle scelte tecniche operate
non è nostro compito visto che la Asl ci lavora da un decennio e siamo in fase
esecutiva. Se guardiamo il nostro ospedale la prospettiva non è poi così nera
visto che già 10 anni fa i nostri comuni confinanti hanno subito la perdita del
presidio e noi no; in questa nuova fase altri comuni perderanno il presidio ed
ancora una volta noi no.
In più c’è da incastrare il DM70 (molto complicato
e astringente in quanto applica un taglio orizzontale basato sui dati) e il
Santa Maria degli Angeli viene classificato come ospedale di base nei soli 31
ospedali che rimarranno aperti in Puglia. Negativo ? Chiediamolo ai
concittadini degli altri paesi che stanno per piangere le chiusure.
L’analisi dei dati che abbiamo fatto non è ancora
finita ma per adesso non abbiamo riscontrato nulla di difforme dalle scelte
effettuate.
Anche sul polverone ostetricia, la scelta di
accorpare il punto nascita a quello di Monopoli perché le norme prescrivono tra
i requisiti di sicurezza la presenza di “rianimazione” non possiamo dire nulla.
La valutazione sul tema tocca agli organi competenti in merito all’ applicazione
più o meno letterale (infatti siamo in attesa della seconda sentenza del TAR).
Se passiamo alla nuova idea folgorante, cioè quella
di richiedere la classificazione ad ospedale di I° Livello, la cosa si
complica. Bisognerebbe studiare montagne di documenti, e studiare tutti i dati
per scovare quali sono i reali punti di forza del nostro presidio senza scadere
nel campanilismo visto che l’ottica è territoriale.
Senza scomodare i dati noi pensiamo che siano
fondamentali tre cose che con rispetto suggeriamo al nostro Sindaco (l’unico
che ci rappresenta):
1_ prendere le distanze dal comitato “Giù le mani”
in quanto l’attività diffamatoria che fanno è talmente squallida che si rischia
una chiusura totale da parte delle istituzioni;
2_ ad una prossima conferenza dei sindaci, proporre
la stipula di un protocollo d’intesa atto a stabilire ufficialmente il bacino
di base potenziale che servirebbe il nostro presidio (se fosse stata portata in
porto l’Unione dei Comuni sicuramente non ci sarebbe bisogno) almeno per fare due
conti reali;
3_ fatto questo (se positivo) essere in grado di
proporre un progetto concreto alla Asl che abbia alla base il principio dei
“saldi invariati” cioè che non tocchi assolutamente il piano economico e le
altre strutture ospedaliere.
Prossimamente vi riporteremo altre
considerazioni e piccoli suggerimenti; intanto chiunque voglia apportare un
proprio contributo (documenti, esperienze, idee, suggerimenti, ecc..) può
contattarci qui: sma.putignano@gmail.com
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